Quando si parla di alopecia androgenetica o problemi di calvizie è comune sentire una miriade di tecniche, rimedi e metodi per combatterla. Per questo motivo, è importante affidarsi ad esperti medici tricologici, per non correre il rischio di spendere soldi con scarsi risultati. Oggigiorno l’unica cura realmente efficace in campo chirurgico per contrastare l’alopecia è l’autotrapianto di capelli. Le due tecniche più usate solo l’autotrapianto di capelli FUT (o strip) e quello FUE. Entrambe le tecniche sono molto efficaci nel trattare l’alopecia, ma hanno differenze rilevanti che posizionano una di esse come la più diffusa soluzione per la calvizie, in specifiche circostanze.
In ogni caso, chi è che può sottoporsi all’autotrapianto di capelli? In linea generale il paziente può essere chiunque, a partire dai diciotto anni, abbia rilevato una permanente perdita dei capelli (dall’intervento sono esclusi i diabetici insulinodipendenti ed i cardiopatici gravi). Il rinfoltimento chirurgico è giustificabile anche in presenza di un’area diradata di piccole dimensioni, soprattutto se il soggetto vive il problema in maniera disagevole dal punto di vista psicologico e di autostima.
COME FUNZIONA L’AUTOTRAPIANTO DI CAPELLI FUT
L’autotrapianto di capelli FUT prevede la rimozione di una losanga di pelle di forma allungata dall’area donatrice. Da questa striscia di pelle saranno poi rimosse le unità follicolari che, una volta ripulite, saranno innestate in zona ricevente in incisioni precedentemente realizzate. La chirurgia Strip porta alla formazione di una cicatrice di forma allungata che può estendersi da un orecchio all’altro del paziente. Questo rappresenta uno degli aspetti più controversi della tecnica.
Infatti, qualora il trapianto non sia ben eseguito, la cicatrice può purtroppo essere visibile e rappresenta un grave inestetismo e un forte disagio per il paziente. Di contro, però, il numero delle unità follicolari estratte con questo metodo e vitali è estremamente alto. È possibile estrarre fino a 4.000-5.000 unità follicolari in una sola sessione. La cicatrice derivante da questo tipo di autotrapianto potrà essere riutilizzata per ulteriori prelievi di successivi interventi rimanendo abitualmente ugualmente sottile. Per fare questo tipo di prelievo non è necessario rasare tutta l’area donatrice. Una volta ottenuta la strip sotto diretto controllo visivo verranno estratte le unità follicolari avvalendosi del prezioso aiuto di sistemi di ingrandimento che possono essere o particolari tipi di microscopi o idonei occhialini dotati di lenti ingrandenti. Tale tecnica estremamente precisa e minuziosa riduce al minimo il traumatismo dell’estrazione delle unità follicolari ed in mani esperte riduce anche i tempi tra espianto e reimpianto; infatti, più brevi sono questi tempi, maggiore è la percentuali di attecchimento.
PRO E CONTRO DELLA TECNICA DI AUTOTRAPIANTO FUT
Nonostante oggi il metodo FUE sia quello preferito nella maggior parte dei casi, alcune volte potrebbe essere più conveniente ricorrere alla FUT. Come avviene per ogni tipo di rimedio alla caduta dei capelli, anche per l’autotrapianto dei capelli con tecnica FUT bisogna analizzare vantaggi e svantaggi. Innanzitutto si assiste ad un’elevata percentuale di attecchimento e ricrescita dei capelli trapiantati rispetto alla Fue e la cicatrice è unica ed abitualmente sottilissima anche dopo più interventi nel tempo.
Tra gli svantaggi si evidenziano i seguenti: richiede buona esperienza chirurgica ed un’équipe ben addestrata; non si presta ad operazioni commerciali o di marketing da parte di gruppi commerciali; ha costi più elevati di esecuzione, personale, materiali e sale operatorie offrendo agli operatori minori margini di guadagno.
Anche la fase post-operatoria è diversa tra le due tecniche. L’autotrapianto di capelli con tecnica FUE è caratterizzato da un post-operatorio più veloce rispetto a quello con metodo FUT.
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