Al giorno d’oggi, è possibile cambiare il proprio look grazie ad un intervento chirurgico non solo per quanto riguarda i capelli; nell’ultimo periodo sta prendendo sempre più piede il trapianto di barba. Secondo l’ISHRS (The International Society of Hair Restoration Surgery), il 90% dei trapianti che non coinvolgono lo scalpo, sono mirati a cambiare il look del viso stesso. Parliamo di trapianti destinati alle sopracciglia, le ciglia, la barba e i baffi. Questi ultimi rappresentano la maggior parte degli interventi eseguiti.
Trapianto di barba
Il viso, in genere, è il nostro biglietto da visita; va da sé che se il viso presenta degli inestetismi, questi pro
vocano grande disagio sociale. Al
giorno d’oggi, fortunatamente, è possibile correggere molti degli inestetismi del viso. Il
In genere, i pazienti scelgono di ricorrere al trapianto di barba a causa di cicatrici, bruciature, nascondere gli esiti di altri interventi chirurgici, alopecia areata universale, alopecia da trazione oppure condizioni di Ipotrichia o atrichia congenita. trapianto di barba, per l’appunto, è una delle correzioni possibili.
Oppure, più semplicemente, il paziente vuole infoltire la zona della barba o dei baffi.
Il trapianto di barba differisce dal trapianto di capelli?
La divergenza principale tra i due interventi è la differenza dal punto di vista anatomico tra il cuoio capelluto e la barba. Infatti, la barba, così come anche i baffi, presentano fondamentalmente solo unità follicolari singole, a differenza dal cuoio capelluto. Inoltre, la densità delle unità follicolari è decisamente inferiore rispetto allo scalpo. Ci sono circa 30 unità follicolari per centimetro quadrato, al massimo. Tra queste, le più folte sono le zone del mento e dei baffi. Differisce anche la forma stessa delle unità: ovali per la barba e tonde per i capelli.
Infine, scontato dirlo, la crescita della barba dipende solo ed unicamente da ormoni tipicamente maschili, ovvero gli androgeni.
Così come la chioma, anche la barba varia da etnia a etnia. Gli uomini che vantano una barba più densa sono sicuramente i Mediorientali, seguono poi gli Africani e i Caucasici e infine, quelli che presentano una barba meno folta sono gli Orientali.
Vale sottolineare anche la divisione della barba in frontale e laterale. In quella frontale rientrano le zone del mento, la zona sotto le labbra (pizzetto) e anche la zona del collo su cui si estende la barba. In genere, quest’ultima zona essendo meno visibile viene tralasciata per dare maggiore apporto alle altre zone. Quella laterale, invece, comprende le guance e le basette.
Lo svolgimento
Prima di tutto, è necessario studiare la fisionomia del paziente, al fine di capire la quantità degli innesti da realizzare. Nei rari casi in cui si tratta di condizioni di atrichia (assenza totale dei peli), il numero di unità follicolari da innestare possono sfiorare le 2500 unità.
Una volta eseguiti gli studi del caso, si prosegue nello stesso modo di un comune trapianto di capelli. Si ricorre all’anestesia per bloccare i nervi del viso coinvolti nell’intervento. In seguito, è possibile ricorrere sia alla tecnica FUE che la tecnica STRIP. In genere, però, si preferisce optare per la tecnica FUE a causa di minori cicatrici prodotte.
Se invece parliamo di piccole quantità di unità follicolari da innestare (dai 100 ai 150), è possibile valutare anche di usare i peli della barba stessa dove sono presenti zone ad alta densità. In tal modo da ottenere un risultato il più possibile omogeneo.
Ad ogni modo, affidandosi ad un professionista del settore, il risultato naturale è garantito!
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