Pur essendo diffusa e, per alcuni, anche relativamente fastidiosa, la forfora non è comunque considerata una patologia del cuoio capelluto. La forfora è piuttosto un disturbo o, più correttamente, una desquamazione del cuoio capelluto che si manifesta attraverso la presenza di scagliette bianche e secche alla base del capello; una leggera presenza di particelle bianche (data dal ricambio cellulare) può essere del tutto normale e fisiologica, ma quando la quantità di squame è rilevante si parla di forfora.
FORFORA E ALTRE PATOLOGIE DEL CUOIO CAPELLUTO
La forfora è diffusa soprattutto nell’età che va dai 10 ai 25 anni e migliora verso i 45-55; può tuttavia persistere fino alla vecchiaia. Nei neonati può talvolta manifestarsi della forfora che, più correttamente, prende il nome di crosta lattea; appare in genere nei primi due mesi di vita e può persistere per qualche settimana, mese al massimo.
E’ determinata da un troppo rapido ricambio delle cellule epidermiche che, a causa dell’aumento di velocità di migrazione, si distaccano prima della maturazione. Si formano pertanto delle squame bianche o grigiastre (ammassi di cellule cornee), localizzate in chiazze o, più spesso, diffusamente distribuite su tutto il cuoio capelluto. Spesso si ritiene che il prurito accompagni questo processo di desquamazione del cuoio capelluto, in realtà non è sistematica l’associazione di forfora e prurito sulla testa (ad esempio in caso di pitiriasi secca o forfora secca, il prurito potrebbe essere modesto o addirittura assente); quando ciò avviene inoltre potremmo essere in presenza di altre affezioni, come la dermatite seborroica o la seborrea. Pur essendo possibile separare da un punto di vista clinico la forfora dalle altre patologie, non è ancora del tutto chiaro il motivo per cui sia necessario farlo. Gli studi sinora eseguiti non sono sufficienti ed adeguati a dimostrare se la forfora abbia o no una sua specifica connotazione istopatologica e se possa essere tenuta distinta dalla psoriasi e dalla dermatite seborroica di media gravità.
Anche se le cause della forfora non sono ancora del tutto chiare, alcuni esperti segnalano una relazione con elementi androgeni, mentre altri chiamano in causa il fegato, l’apparato digerente o lo stress, anche se ancora non ne è stato confermato il nesso di causalità. Più interessante appare il dato (questo si confermato da studi scientifici) riguardo alla presenza di un micete, il Pityrosporum ovalis, nelle squame e tra i capelli dei soggetti affetti dalla desquamazione del cuoio capelluto.
FORFORA SECCA E GRASSA
La forfora secca è un disturbo del cuoio capelluto nel quale quest’ultimo si trova ricoperto da fini scaglie bianche facilmente staccabili. La forfora secca si presenta generalmente in età adulta e sembra colpire più frequentemente gli individui di sesso maschile. Solitamente, si tratta di un disturbo di entità lieve che può essere combattuto con facili rimedi contro la forfora come l’uso di shampoo antiforfora; nei casi più gravi è invece richiesto l’intervento di un dermatologo.
La forfora grassa è un disturbo che interessa il cuoio capelluto che si ritrova ad essere ricoperto da spesse scaglie (residui di cellule morte) e da un abbondante ed eccessivo strato di sebo. In verità, alcuni sostengono che più che un disturbo, la forfora grassa rappresenti una vera e propria malattia, ma il dibattito a riguardo è ancora aperto.
La differenza è data quindi dal tipo di squame e dalla quantità di sebo. A questo proposito è interessante notare che la dermatite seborroica è stata proposta come possibile causa anche della comparsa di questo tipo di forfora.
Infine bisogna sfatare il mito secondo cui i lavaggi costanti, come avviene in caso di forfora e capelli grassi, danneggino questi ultimi. La discriminante è il tipo di prodotto che viene utilizzato per i lavaggi, piuttosto che la loro frequenza, per questo si raccomandano shampoo antiforfora o altri rimedi per la forfora testati clinicamente.
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