Il fenomeno dei capelli bianchi in tricologia prende il nome di canizie, termine con cui ci si riferisce al processo di incanutimento della chioma del cuoio capelluto. La canizie quindi è la naturale decolorazione dei capelli e dei peli, che con il passare degli anni tendono a diventare bianchi (canuti) e non una patologia del cuoio capelluto.
CAPELLI E COLORE
Il colore dei capelli è dovuto alla presenza di melanociti a livello dello strato basale del bulbo pilifero. La colorazione dipende dalla quantità e dal tipo di melanina che viene prodotta, nonché dalla dimensione dei melanosomi. Con il termine melanine si indicano le molecole biologiche il cui scopo è donare un colore. In particolare sono due i gruppi di melanine da tenere in considerazione: eumelanina (pigmenti marroni e neri) e feomelanina (pigmenti gialli e rossi).
Nei capelli scuri, per esempio, è presente eumelanina; in quelli biondi e rossi feomelanina. Il pigmento è sempre e comunque limitato alla corteccia. Con l’invecchiamento i melanociti diventano sempre meno attivi, fino a cessare completamente la produzione di melanina. Si parla in questo caso di incanutimento (capelli bianchi), una condizione che si rende evidente mediamente dai 40 anni in poi. Sono tuttavia frequenti eccezioni, poiché il suo manifestarsi è programmato geneticamente.
L’INVECCHIAMENTO DEI CAPELLI: LA CANIZIE
La pelle è un organo estremamente complesso che nasce, embriologicamente, insieme al sistema nervoso e che con il passare degli anni invecchia, come del resto tutto l’organismo. Con la pelle anche i capelli invecchiano. I capelli, semplici appendici cutanee, hanno sempre avuto grande importanza nella storia dell’uomo con profondi significati simbolici, estetici e culturali nella società attuale. Ed è per questo che la perdita dei capelli o altri “problemi” più leggeri come la canizie, possono creare condizioni di disagio.
Ma come avviene la canizie a livello microscopico? Con l’invecchiamento, la melanina viene meno e si assiste all’aumento di una particolare sostanza, il perossido di idrogeno, capace di stingere i capelli. Non è altro che l’acqua ossigenata. La produzione di perossido di idrogeno è causata dalla mancanza dell’enzima catalasi. Questa sostanza inibisce la tiroxina, un enzima che ha la funzione di elaborare il pigmento naturale dei capelli, la melanina, all’interno dei melanociti.
CANIZIE PRECOCE E RIMEDI
In alcuni casi, la canizie si manifesta già tra i 20 e i 30 anni. Questo non significa che il corpo stia invecchiando precocemente, ma può essere dovuto a diverse malattie quali: anemia perniciosa (morbo di Addison), vitiligine, ipertiroidismo, disordini cardiovascolari, forte stress emozionale o albinismo totale o parziale. Si dice che un grave trauma possa portare ad un incanutimento pressoché istantaneo. Si tratta in realtà di una leggenda metropolitana, poiché il capello, come i peli, non può rispondere a stimoli traumatici.
Alcuni studiosi ritengono che l’assunzione di quella che viene chiamata la vitamina per i capelli, la Biotina o vitamina B8, oltre a rinforzare i capelli e a rallentarne la caduta, possa anche rallentare il processo di incanutimento. Tuttavia, è essenziale ribadire nuovamente che la canizie non ha una “cura” ed è, quindi, impossibile evitare che il processo si verifichi. Si può quindi dire che l’unico rimedio alla canizie sia il ricorso alla Trico-cosmesi con l’utilizzo di tinture per capelli.
Nella colorazione sempipermanente i prodotti utilizzati cercano una tenuta di colorazione superiore ai coloranti temporanei, in quanto devono resistere a diversi lavaggi (da 4 ad 8). Ravvivano il colore naturale (tonalità più scura, ma non più chiara) e mascherano i primi capelli bianchi. Si tratta di una colorazione diretta che non richiede alcuna modifica preliminare o concomitante della cheratina.
La colorazione permanente invece è la più utilizzata e permette una modificazione durevole del colore naturale avvalendosi di una reazione chimica di ossidazione che determina l’integrazione di molecole coloranti all’interno del fusto del capello.
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