Calvizie e Alopecie2021-05-30T21:30:22+00:00
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Calvizie

La Calvizie è la condizioni che, purtroppo, affligge circa l’80% degli uomini e almeno il 50% delle donne di qualsiasi età. I fattori scatenanti sono, per lo più, ormonali o genetici, e quindi ereditari. La calvizie si verifica a causa di una progressiva miniaturizzazione dei follicoli piliferi e la conseguente caduta dei capelli. La miniaturizzazione dipende da un ormone androgeno, il diidrotestosterone. Per questo motivo la calvizie comune viene detta anche “alopecia androgenetica”. La percentuale delle donne colpite da tale patologia è inferiore proprio perché presentano meno ricettori degli androgeni nei follicoli piliferi rispetto agli uomini.

Calvizie e alopecia

In genere, nell’uomo si manifesta con un processo di diradamento a partire dalla linea frontale per poi espandersi nell’area del vertice. Nella donna, invece, il diradamento interessa principalmente l’area centrale dello scalpo. È tuttavia ancora sconosciuto il gene che provoca questo processo. Una cura definitiva alla calvizie non è ancora stata scoperta, tuttavia con terapie mirate è possibile contrastare la progressiva perdita di capelli. 

La calvizie non comporta alcun rischio effettivo per la salute, però può portare gravi disagi psicologici causati dalla perdita dei capelli. Secondo recenti studi svolti sul campo, la quasi totalità dei soggetti affetti da calvizie o altri tipi di alopecia sono altrettanto affetti da livelli più o meno gravi di depressione.

Quando allarmarsi

Il primo sintomo che dovrebbe mettere in guardia è la miniaturizzazione dei follicoli piliferi, i capelli diventano quindi molto fini, radi e deboli. Il passo successivo è un’importante caduta di capelli a partire dalla linea frontale per gli uomini e la zona centrale dello scalpo per le donne.

La scala Norwood-Hamilton

Nel 1951 James Hamilton individuò le 5 fasi attraverso cui passa l’alopecia androgenetica, più di venti anni dopo è stata corretta da O’Tar Norwood con l’aggiunta di altre 2 fasi. La scala ora è famosa in tutto il mondo come la Scala Norwood-Hamilton. Quest’ultima indica il livello di avanzamento della calvizie maschile.

  1. Stempiatura iniziale;
  2. Stempiatura moderata;
  3. Una stempiatura avanzata – la fase in cui bisogna intervenire per contrastare il processo;
  4. Il diradamento si propaga nella regione del vertice;
  5. Grave perdita di capelli;
  6. Calvizie grave;
  7. Stadio finale della calvizie, i capelli rimani nella zona temporale-occipitale sono pochissimi.

La scala Ludwig-Savin

La scala Ludwig-Savin è la controparte per la calvizie femminile della scala Norwood-Hamilton. Sviluppata da Ludwig nel 1977 e corretta nel 1994 da Savin , suddivide il processo di calvizie femminile in 3 stadi con diverse sottofasi: lieve, moderato e grave.

  1. Il primo stadio presenta un lieve diradamento sulla parte superiore del cuoio capelluto;
  2. Il secondo stadio consiste in un livello avanzato di diradamento, in genere in questa fase insorgono disagi di tipo psicologico dovuti alla perdita di capelli;
  3. La calvizie, a questo punto, interessa tutta l’area superiore della testa.

Per quanto riguarda invece la parte frontale, raramente viene affetta da calvizie nel caso femminile.

Quando può insorgere e come si cura

Il periodo di insorgenza non è ascrivibile ad un’età precisa del soggetto affetto da calvizie. Quest’ultima può presentarsi anche in giovane età, ad esempio verso i 18 anni (in questo caso si parla di calvizie precoce). A quell’età la perdita dei capelli è caratterizzata da un progressivo ricambio di capelli forti con quelli sempre più fragili, il processo di diradamento è molto veloce, in genere si arriva a livelli avanzati già verso i 25 anni. Per i soggetti di sesso femminile il processo comincia più tardi ed è significativamente più lento. Comunemente, la calvizie femminile si verifica in seguito a gravi squilibri ormonali come gravidanza, menopausa ecc.

In altri casi, la calvizie può verificarsi verso i 50 anni, si tratta di calvizie da invecchiamento. Quest’ultima non porta mai ad uno scalpo completamente calvo.

Grazie all’avanzamento scientifico degli ultimi periodi, oggi è possibile contrastare il processo di perdita dei capelli in modo più o meno efficace; ovviamente a seconda del soggetto e dello stato di avanzamento della calvizie.

I farmaci più efficaci risultano essere la Finasteride e il Minoxidil.

  • La Finasteride è un medicinale che si assume per via orale e ha la funzione di ridurre i livello di diidrotestosterone (ormone responsabile del processo di miniaturizzazione del follicolo pilifero).
  • Il Minoxidil, invece, è una lozione contenente una percentuale di principio attivo solitamente compresa tra il 2 e il 5%. Tale soluzione va applicata sulle zone diradate.

Ovviamente, perché la terapia sia efficace è bene consultare un medico specializzato e seguire tassativamente le sue indicazioni. Le terapie possibili agiscono esclusivamente su follicoli piliferi ancora in vita. Se questi ultimi risultano del tutto prive di attività vitale, le soluzioni potrebbero essere due: chirurgica, ovvero un trapianto di capelli ed estetica, ovvero la Tricopigmentazione.

Condizioni mediche associate alla calvizie

La calvizie è spesso associata ad altre importanti condizioni di salute. Per quanto riguarda gli uomini quest’ultime possono essere le seguenti:

  • ipertricosi del torace;
  • ipertrofia prostatica;
  • disfunzioni ischemico-coronarie.

Per quanto riguarda le donne invece le condizioni mediche sono le seguenti:

  • ovaio policistico;
  • irsutismo;
  • alterazioni ormonali;
  • obesità.

Alopecie

calvizie e alopeciaOltre all’alopecia androgenetica di cui abbiamo abbondantemente parlato, esistono altri tipi di alopecie.

  1. Alopecia areata: questa condizione si manifesta in diverse età, ma principalmente sono a rischio giovani donne e uomini. Si presenta sotto forme di chiazze calve e asintomatiche. Le cause principali sono i fattori psicologici (come un forte stress), farmaci e fattori immunologici. Vista la difficoltà nell’identificare la causa che provoca tale malattia, è complicato trovare una cura idonea ed efficace.
  2. Alopecia da trazione: si verifica dopo una prolungata tensione a cui vengono sottoposti i capelli e in genere si verifica nell’are fronto-temporale. L’alopecia da trazione causa calvizie in seguito a prime fasi di infiammazione e prurito delle zone interessate. Per capire meglio, questo tipo di alopecia si verifica in seguito ad acconciature come treccine africane o aggiunta di extensions alla propria capigliatura. Se presa per tempo, è facilmente reversibile eliminando la causa di tensione dei capelli.
  3. Alopecia da tricotillomania: la tricotillomania è una malattia di tipo ossessivo-compulsivo che porta il soggetto a strapparsi i capelli in continuazione, causando così vere e proprie zone glabre. È considerata una condizione psichiatrica e va curata in quanto tale.
  4. Alopecia seborroica: in questo caso l’alopecia è causata da una eccessiva produzione di sebo, ovvero la seborrea. La seborrea è spesso accompagnata da dolore al cuoio capelluto, prurito, desquamazione e forfora grassa. Questo tipo di alopecia colpisce principalmente gli uomini in giovane età, dai 20 anni in su. Le terapie si concentrano sull’eliminazione del sebo in eccesso e la regolazione del cuoio capelluto.
  5. Alopecia psicogena: è detta anche alopecia da stress; la risposta naturale del corpo allo stress è un rilascio eccessivo di ormoni e sembra che questi ultimi possano causare anche una significativa perdita di capelli.
  6. Alopecia cicatriziale: si intende un’irreversibile caduta di capelli a causa della distruzione di un certo numero di bulbi piliferi dovuta alla cicatrice riportata.
  7. L’alopecia attinica (da radiazioni): si tratta di una perdita di capelli causata dall’esposizione a forti radiazioni, tende a risolversi spontaneamente con il tempo.
  8. Alopecia pityrianica (da forfora): è dovuta ad un ricambio troppo veloce di cellule epidermiche che danneggiano i bulbi piliferi. Per risolvere il problema bisogna risolvere la radice, ovvero eliminare la forfora.

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