Terapia tricologica2021-07-10T08:08:57+00:00
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La calvizie è un problema che affligge l’80% degli uomini insieme a gran parte delle donne e, in genere, non comporta rischi per la salute; ciononostante provoca grandi disagi psicologici. Fortunatamente, al giorno d’oggi è possibile ricorrere a svariate terapie tricologiche per contrastare o fermare diradamenti o alopecie varie. Non è raro che alcune terapie vengano integrate per offrire il risultato migliore.

Per sapere di più visita la nostra sezione dedicata su Calvizie e Alopecie.

La terapia può essere di tipo trico-cosmetica o medica. Per quanto riguarda la terapia trico-cosmetica, questa si addice a casi come forfora, cute grassa o altre alterazioni del cuoio capelluto. La terapia medica è invece indicata per problemi legati alla perdita significativa di capelli e a patologie dermatologiche.

La visita

terapie tricologichePer prevenire o curare problemi di tipo tricologico, innanzitutto è necessaria una visita, per l’appunto, tricologica. Ma in cosa consiste?

Innanzitutto, il medico di riferimento dovrà raccogliere dati anamnestici del paziente. Questo passaggio è utile proprio per comprendere la storia clinica del paziente e di conseguenza nessi relativi al problema esistente. In seguito, sarà necessario analizzare il cuoio capelluto e lo stato dei capelli; questo passaggio è la vera e propria analisi clinica a cui ci si dovrà sottoporre. Si tratta di una serie di possibili test manuali quali il pull-test, il wash test oppure la valutazione microscopica delle radici del capello (tricogramma). Gli ultimi due passi, infine, sono due passaggi non invasivi; parliamo di una fotografia digitale globale del cuoio capelluto e la dermatoscopia che raccolgono dati come il diametro medio dei capelli e la densità.

Infine, dopo la visita, il tricologo può consigliare la terapia più adatta per il caso singolo del paziente. Le tre terapie principali sono la terapia orale orale o sistemica, la terapia infiltrativa e la terapia topica.

Terapie Tricologiche

In seguito alla visita, il tricologo prescriverà la cura ottimale per il singolo caso. I farmaci prescritti, che possono essere somministrati per via topica oppure orale, in genere contengono i seguenti principi attivi:

  • Finasteride: questa molecola è nata per la cura dell’ipertrofia e della prostata. La sua utilità nel campo tricologico, invece, è stata scoperta abbastanza di recente. La sua funzione è quella di contrastare la formazione di diidrotestosterone, direttamente responsabile della calvizie comune. Generalmente, l’assunzione avviene per via orale, anche se ultimamente si sta testando l’uso della finasteride per lozioni da applicare sulle zone interessate dai diradamenti.
  • Minoxidil: si tratta della molecola più conosciuta e diffusa nella lotta contro l’alopecia. La sua scoperta è dovuta al caso, ovvero a causa di alcuni pazienti a cui è stato somministrato per curare l’ipertensione e che hanno in seguito manifestato la crescita di capelli come effetto collaterale. La sua funzione principale, tuttavia, si concentra nell’arrestare la caduta di capelli. La zona su cui ha più efficacia è quella del vertice o chierica. La sua azione resta ancora per lo più sconosciuta, ma si suppone che agisca sulla regolazione dei cicli biologici; mentre non è stato pervenuta alcuna azione di interferenza alla formazione dei diidrotestosterone. È somministrato sotto forma di lozione, la percentuale di principio attivo varia dal 2% al 5%.
  • Ciproterone acetato: questo principio attivo è considerato uno dei più efficaci antiandrogeni. Viene generalmente prescritto alle donne sotto forma di lozione.
  • Spironolattone: si tratta di un potente antiandrogeno, infatti negli uomini il suo utilizzo è consigliato solo per via topica a causa dei suoi effetti femminilizzanti. Per quanto riguarda le donne, invece, può essere assunto anche per via orale.
  • Progesterone: è stato il primo farmaco scientificamente approvato come cura contro la calvizie. Per via topica viene altrettanto utilizzato come antiseborrea.
  • Vitamina B6 e Zinco: applicato localmente, lo zinco inibisce la produzione del diidrotestosterone; la sua azione viene fortificata con l’aggiunta della vitamina B6. Per via orale viene assunto insieme alla vitamina B6 per ridurre la circolazione del diidrotestosterone.
  • Arginina e Cisteina: si tratta di due amminoacidi prescritti per la cura dell’alopecia androgenetica. Non sono state riscontrate attività anti-diidrotestosterone, ma l’arginina ha effetto come stimolatore di crescita e la cisteina fornisce i nutrienti necessari per lo sviluppo del capello.
  • Super Ossido Dismutasi (SOD): questo composto ha la capacità di prolungare la fase di crescita del capello, detta Anagen. Può essere assunto sia per via topica che per via orale.
  • Serenoa Repens: è una pianta detta anche Palmetto della Florida; dalle sue bacche si ottiene un composto con attività antiandrogena perché riduce l’attività dei diidrotestosterone. Il suo effetto è infatti molto simile a quello della Finasteride e viene assunto anch’esso per via orale.
  • Acido Azelaico: questo principio attivo previene la trasformazione del testosterone in diidrotestosterone. Generalmente è associato anche ad altri principi attivi per creare una funzione anticalvizie ad hoc.
  • Camellia Sinesi: è un estratto di The Verde efficace contro i radicali liberi. Questi ultimi sono uno dei responsabili dell’invecchiamento della cute e di conseguenza dei follicoli piliferi.
  • Tretinoina: è un principio attivo in commercio da diversi anni per la dura dell’acne; associato al Minoxidil, però, risulta essere un efficace stimolante per la crescita dei capelli.
  • Ketoconazolo: somministrato per via topica ha grande efficacia come antiandrogeno. Principalmente, però, è impiegato come cura della dermatite seborroica.

Terapia Infiltrativa

terapie tricologicheOltre alle terapie classiche, quella topica e quella orale, abbiamo anche la terapia Infiltrativa. Si tratta semplicemente di iniezioni di piccole quantità di sostanze medicinali che agiscono direttamente sulla zona interessata. Per evitare effetti collaterali o troppo invasivi per l’organismo, l’iniezione deve avvenire in piccole quantità.

Esistono diverse tecniche di iniezione:

  • mesoterapia: in questo caso le sostanze medicinali sono iniettate direttamente nella cute attraverso un ago o multi-ago. Presenta svariati vantaggi in quanto la quantità di farmaco iniettata è controllata e favorisce la salute generale.
  • laseraterapia: non ha effetti riscontrati sul diidrotestosterone, tuttavia ha una azione normalizzante e stimolante il microcircolo e le funzioni intra/extracellulari. Avendo una forte azione antiinfiammatoria, la laserterapia potrebbe ridurre la fibrosi dei follicoli e quindi il loro successivo danneggiamento.
  • ionoforesi: permette di apportare nella cute sostanze medicinali utilizzando un campo elettrico creato fra un polo negativo ed uno positivo; può tuttavia essere pericoloso creando significative irritazioni della cute.
  • vacuum-terapia: in genere è associata ad altre terapie tricologiche in quanto non ha effetti anticalvizie, ma favorisce l’assorbimento dei principi attivi contenuti nei farmaci.

Le terapie tricologiche funzionano?

Vale la pena sottolineare che l’efficacia delle varie terapie tricologiche varia da paziente a paziente; quindi leggere opinioni online può essere alquanto fuorviante. Il risultato finale dipende dal problema del paziente, dalla sua età, dal suo genere e la risposta fisiologica individuale.

Il fattore più importante, in questo caso, è affidarsi esclusivamente a medici tricologi di competenza comprovata e seguire le loro prescrizioni con rigore senza non fare di testa propria, come si suol dire. È importante evitare di cadere nei tranelli delle pubblicità palesemente ingannevoli o cadere vittime di promesse irrealizzabili. Ciò che costa meno o che agisce più velocemente quasi mai risulta efficace e talvolta causa anche danni e gravi effetti collaterali. Sono quindi da evitare, a nostro parere, gli shampoo anticaduta costosissimi, integratori vitaminici o lozioni consigliate da amici o da recensioni online; né tantomeno è consigliabile usare i vari tipi di massaggiatori meccanici per aiutare la circolazione sanguigna.

Promesse in campo scientifico per le terapie tricologiche

Oggi, rispetto a ieri, le terapie tricologiche hanno fatto passi da gigante, tanto da permette livelli altissimi di efficacia. Domani i trattamenti possibili saranno ancora di più e sicuramente più efficaci.

Questo significa che ad oggi una cura definitiva per calvizie e alopecie non esiste, è possibile solo rallentare o fermare il progredire della patologia. I ricercatori, però, sono attualmente alla ricerca di molecole che potranno eliminare il problema alla radice.

La terapia genica

I ricercatori stanno studiando un modo per inviare messaggi direttamente al DNA per arrestare la caduta dei capelli e, inoltre, favorire la rianimazione di follicoli piliferi deceduti. Se mai si dovesse arrivare a questa cura, sarebbe possibile prevenire anche il viraggio di colore verso il grigio a causa dell’invecchiamento.

Ovviamente ora come ora si tratta di idee e supposizioni, la scoperta di questa terapia avverrà sicuramente non prima di diversi anni.

Terapia rigenerativa

Quest’ultima, se si dovesse venirne a capo, sarebbe la soluzione ultima a tutti problemi tricologici. Con una vera terapia rigenerativa, come riportano molte testate giornalistiche, sarà possibile coltivare e quindi clonare un capello prelevato in modo da poter poi reinfoltire le zone glabre. Questo metodo è considerato come l’evoluzione finale dell’autotrapianto di capelli.

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